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Bollettino IACM del 10 Febbraio 2004

Gran Bretagna: La legge morbida sulla cannabis è entrata in vigore

La nuova legge britannica sulla cannabis è entrata in vigore il 29 gennaio. La droga, in base alla legge, è stata ricollocata nella stessa categoria degli steroidi anabolizzanti e degli antidepressivi. In conseguenza all’iniziativa del governo di riclassificare la cannabis, il possesso della droga nella maggior parte dei casi non comporterà l’arresto. Secondo un nuovo sondaggio su 2500 cittadini britannici, il 52% ha affermato di essere favorevole alla riclassificazione.

Secondo la nuova legge, il possesso di cannabis sarà sì illegale, ma “di norma non sarà punibile con l’arresto”. La polizia, invece, si limiterà in genere ad un’ammonizione e la droga sarà confiscata. La cannabis porterà ancora all’arresto solo in certe circostanze particolari, come il fumarla in pubblico ed esserne in possesso all’interno o nelle immediate vicinanze di locali destinati all’infanzia.

Varie associazioni mediche hanno espresso la preoccupazione che la decisione del governo di riclassificare la cannabis potrebbe costituire un pericolo per la sanità pubblica. Il Dr. Peter Maguire della British Medical Association ha dichiarato che “la BMA è estremamente preoccupata che il pubblico possa pensare che la riclassificazione equivale alla innocuità, mentre non è così. Il fumo cronico di cannabis aumenta il rischio di cardiopatia, neoplasia polmonare, bronchite ed enfisema.”

Sir Michael Rawlins invece, presidente dell’Advisory Council on the Misuse of Drugs, ha dichiarato il 26 gennaio che era giunto il momento di prendere in considerazione ulteriori passi avanti ed ha affermato che i componenti del suo comitato stavano indagando nuove strade per misurare la nocività relativa di tutte le droghe illegali.

(Fonti: The Guardian del 27 gennaio 2004, Western Gazette del 29 gennaio 2004)

Gran Bretagna/Svizzera: La morte non era stata causata dalla cannabis

Il 20 gennaio 2004 il quotidiano Daily Telegraph ha riferito che la cannabis era stata indicata come causa di morte di un trentaseienne britannico. Tuttavia, una revisione dei dati tossicologici ed il referto autoptico di un esperto svizzero hanno rivelato che non v’è ragione di ritenere che il decesso improvviso di Lee Maisey nell’agosto 2003 sia stato dovuto a cannabis.

Mr. Maisey aveva fumato sei sigarette a base di cannabis al giorno per 11 anni, il che in certi organi d’informazione era stato definito “un eccesso”. Aveva lamentato cefalea il 22 agosto dell’anno scorso ed era stato trovato morto a casa sua il mattino seguente. Michael Howells, il locale giudice istruttore, che aveva condotto le indagini sulla causa del decesso, aveva affermato che Mr. Maisey era esente da malattie e non aveva bevuto alcolici per almeno 48 ore. Nel suo sangue erano stati trovati “alti livelli di cannabinoidi”. La notizia della morte era stata pubblicata pochi giorni prima della riclassificazione della cannabis nel Regno Unito ed aveva generato reiterate messe in guardia sui pericoli della droga. Il Dr. John Henry, professore di tossicologia all’Imperial College di Londra, ha affermato: “Non ho visto nulla del genere sino ad ora. Ciò corregge l’argomentazione che la cannabis non uccide nessuno”.

Il Ministero della Sanità della Confederazione Elvetica ha incaricato il Dr. Rudolf Brenneisen, professore del Dipartimento della Ricerca Clinica dell’Università di Berna, di eseguire una revisione dei dati riguardanti questo caso. Il Dr. Brenneisen ha dichiarato che l’analisi tossicologica e il referto autoptico erano “scarsi e inconcludenti” e che pertanto non era legittima la conclusione decesso da intossicazione di cannabis.

Secondo l’analisi tossicologica di un laboratorio britannico (Forensic Alliance), il sangue di Mr. Maisey conteneva 130 nanogrammi per millilitro (ng/mg) del metabolica del THC THC-COOH. Il THC stesso non era stato reperito per problemi analitici. Il Dr. Franjo Grotenhermen del Nova-Institute di Colonia ha detto: “Una concentrazione ematica di 130 ng/ml di THC-COOH è una concentrazione modesta, che può essere osservata varie ore dopo l’uso di una o due “canne”. Un consumo pesante e assiduo di può portare facilmente a concentrazioni di THC-COOH oltre i 500 ng/ml. Ci sono molti che usano molta più cannabis di Mr. Maisey, senza per questo soffrirne conseguenze negative”.

(Fonti: Daily Telegraph del 20 gennaio 2004, Neue Zuercher Zeitung del 28 gennaio 2004, comunicazione personale)

Scienza: Il THC rinforza gli effetti antiemetici dell’ondansetron in uno studio nell’animale

5-HT3-antagonisti come l’ondansetron sono considerati i più efficaci farmaci per trattare nausea e vomito indotti da chemioterapia dei tumori . I cannabinoidi naturali THC e CBD (cannabidiolo) presentano anch’essi notoriamente questo effetto. L’efficacia relativa e combinata di questi farmaci nella soppressione del vomito indotto dal cisplatino è stata indagata nei topi. Il cisplatino è un agente chemioterapico che induce iperemesi severa.

Ricercatori della Wilfrid Laurier University di Waterloo, Canada, hanno dimostrato che l’ondansetron e il THC sopprimono entrambi in misura dose-dipendente il vomito e i conati di vomito provocati dal cisplatino nei topi. In più, un pretrattamento combinato dei due farmaci a dosi che da sole erano inefficaci sopprimono completamente sia il vomito che i conati. Il CBD ha un effetto bifasico, sopprimendo il vomito a basse dosi ed incrementandolo ad alte dosi.

In due studi clinici precedenti condotti da Artim e DiBella (1983) e da Lane e coll. (1991), il THC incrementava l’effetto antiemetico della proclorperazina in pazienti sottoposti a chemioterapia. La nuova sperimentazione nell’animale mostra che i cannabinoidi possono essere di giovamento nel sopprimere la nausea e il vomito non controllati dai soli 5-HT3 antagonisti.

(Fonte: Kwiatkowska M, Parker LA, Burton P, Mechoulam R. A comparative analysis of the potential of cannabinoids and ondansetron to suppress cisplatin-induced emesis in the Suncus murinus (house musk shrew). Psychopharmacology (Berl) 2004 Jan 22, [electronic publication ahead of print])

Notizie in breve

Gran Bretagna: Medicina a base di cannabis disponibile in estate
Si prevede che in primavera la medicina a base di cannabis sviluppata dalla GW Pharmaceuticals sia approvata per la vendita in Gran Bretagna. Alan Macfarlane, ispettore capo dello Home Office, ha affermato che i risultati delle sperimentazioni cliniche per il Sativex sembrano promettenti. “Spero che si possa sistemare la cosa nei prossimi due – tre mesi e sarei sorpreso se non si dovesse riuscire” ha dichiarato. La GW Pharmaceuticals spera che la medicina sia disponibile in estate. (Fonte: New York Times del 27 gennaio 2004)

Scienza: Effetto dello status legale
Un ricercatore australiano ha studiato l’effetto dello status legale e del prezzo della cannabis sulla frequenza del suo uso. In sintesi, ha trovato che “la decriminalizzazione è associata ad un aumento della prevalenza dell’uso da parte di maschi oltre i 25 anni d’età. Ma non c’è evidenza che la decriminalizzazione incrementi significativamente l’uso della marijuana in giovani maschi o femmine , o che la decriminalizzazione aumenti la frequenza del consumo fra gli utenti di cannabis.” (Fonte: Williams J, Health Econ 2004; 13 (2): 123-37)

Scienza: Cannabis e cani
Sono stati analizzati da ricercatori della Facoltà di Medicina Veterinaria di Varsavia gli effetti dell’ingestione di cannabis da parte di 213 cani durante gli anni 1998 – 2003. La quantità di cannabis ingerita ammontava da 0.5 a 90 grammi. La dose più bassa a cui si sono evidenziati segni di intossicazione era di 85 mg per kg di peso corporeo , mentre la dose più alta riportata è stata di 26.8 g per kg. I segni sono durati da 30 minuti a 96 ore. Tutti gli animali sono completamente guariti. (Fonte: Janczyk P, et al. Vet Hum Toxicol 2004; 46 (1): 19-21)

Scienza: Cannabis e la guida
Secondo le ricerche di scienziati britannici, una modica quantità di cannabis può effettivamente migliorare le prestazioni di guida. Un gruppo di 20 guidatori tra i 21 e i 40 anni hanno partecipato a una prova di guida simulata. Dieci di essi avevano fumato l’equivalente di circa mezza sigaretta di cannabis. Soggetti sotto cannabis hanno ottenuto un punteggio superiore di quelli sobri nella maggioranza delle prove compresi il tempo di reazione e il numero delle collisioni. Simon Smith Wright, direttore di Burnout ’s Communications, ha detto: “I risultati della nostra indagine mostrano chiaramente che una quantità piccola o moderata di cannabis è effettivamente abbastanza utile a migliorare le prestazioni alla guida.” (Fonte: Evening News del 24 gennaio 2004)

Canada: Cannabis Club di Toronto
Il 28 gennaio il dipartimento della giustizia federale ha fatto cadere le accuse di traffico di stupefacenti nei confronti dei proprietari di un “club compassionevole” di Toronto, un’altra vittoria di gruppi non autorizzati che procurano ai pazienti l’accesso alla marijuana medica. La polizia aveva fatto irruzione nel centro nell’agosto 2002. A quell’epoca, il club riforniva di cannabis 1200 pazienti muniti di prescrizione medica. (Fonte: Toronto Star del 29 gennaio 2004)

USA: California
Secondo un sondaggio su scala statale, il 75% dei votanti californiani sono favorevoli all’uso terapeutico della cannabis, il che è una percentuale considerevolmente superiore a qualche anno addietro. Proposition 215, la legge californiana sulla cannabis, è passata con solo il 56% nel 1996. Oggi l’accettazione della legge è molto più elevata che nel 1996. (Fonte: Sacramento Bee del 30 gennaio 2004)

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