Bollettino IACM del 10 Aprile 2006
- Scienza/Gran Bretagna: Risultati non univoci nello studio del Sativex nella spasticità dovuta a sclerosi multipla
- Scienza: Il THC riduce l’agitazione notturna nei pazienti con morbo di Alzheimer
- Scienza: L’uso regolare e moderato di Cannabis non riduce memoria e attenzione
- Notizie in breve
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Scienza/Gran Bretagna: Risultati non univoci nello studio del Sativex nella spasticità dovuta a sclerosi multipla
Il 17 Marzo la GW Pharmaceuticals ha riferito risultati deludenti da un trial di fase III con l’estratto di Cannabis Sativex su 335 pazienti con spasticità dovuta a SM. L’azienda ha dichiarato che i pazienti con sclerosi multipla che si sono strettamente attenuti al protocollo del trial hanno avuto beneficio. Ma un’analisi di tutti i partecipanti allo studio - che abbiano o meno seguito strettamente il protocollo - non ha rilevato alcun vantaggio statisticamente significativo confrontato con placebo.
I risultati indicano che la GW potrebbe ora ritardare la richiesta per l’approvazione del Sativex nel Regno Unito. "Abbiamo bisogno di una pausa riguardo alla prospettiva dell’approvazione e per decidere se andare avanti chiedendo l’approvazione con questa indicazione o se strategicamente per noi ha più senso aspettare i risultati degli studi sul dolore neuropatico prima di fare la domanda,” ha detto a Reuters il direttore ammininistrativo Justin Gover.
Tutti i pazienti che avevano partecipato al trial di cui sopra stavano assumendo il miglior farmaco anti-spasticità disponibile e hanno proseguito con quel farmaco per tutto il trial. Quindi, ogni miglioramento rilevato nel trial è stato ottenuto in sovrapposizione e in più rispetto al trattamento attualmente disponibile. Il parametro primario considerato è stato il miglioramento della spasticità misurata su una scala numerica da 0 a 10. La durata del trattamento nello studio è stata di 14 settimane.
(Fonti: Comunicato stampa della GW Pharmaceuticals del 17 Marzo 2006, Reuters del 17 Marzo 2006)
Scienza: Il THC riduce l’agitazione notturna nei pazienti con morbo di Alzheimer
Ricercatori del Charité di Berlino hanno presentato un piccolo studio con risultati positivi sul THC nell’agitazione notturna in 6 pazienti con demenza avanzata, tra loro 5 pazienti col morbo di Alzheimer. I partecipanti hanno ricevuto 2.5 mg di THC la sera per 2 settimane. Il farmaco ha determinato una riduzione oggettiva dell’attività motoria notturna, misurata da un apparecchio fissato ad un braccio che registra il numero e l’intensità dei movimenti. I movimenti notturni si sono ridotti mediamente al 59% dei valori base.
In una valutazione dei sintomi neuropsicologici eseguita utilizzando un questionario standardizzato, l’Inventario Neuropsichiatrico (NPI), è stata osservata un’influenza positiva del THC sul comportamento motorio, l’agitazione, l’irritabilità, ed i disturbi dell’appetito. Non si sono rilevati effetti collaterali. Il nuovo studio conferma le indagini del 1997 e 2003, che mostravano la riduzione dell’agitazione tramite il THC nei pazienti colpiti dal morbo di Alzheimer.
Il trattamento dell’agitazione è spesso insufficiente con i medicinali disponibili come i neurolettici. Gli autori di questo studio osservano che il THC potrebbe essere una nuova possibilità di trattamento per questo gruppo di pazienti e potrebbe aiutare a prevenire costose e lunghe ospedalizzazioni. Un dosaggio leggermente più alto potrebbe forse avere anche un maggior effetto terapeutico.
(Fonte: Walther S, Mahlberg R, Eichmann U, Kunz D. Delta-9-tetrahydrocannabinol for nighttime agitation in severe dementia. Psychopharmacology (Berl) 7 Marzo 2006; [pubblicazione elettronica pre-stampa])
Scienza: L’uso regolare e moderato di Cannabis non riduce memoria e attenzione
Ricercatori dell’Università di Utrecht nei Paesi Bassi non hanno trovato alcuna differenza nel rendimento di regolari e moderati utilizzatori di Cannabis, che ne erano stati privati per una settimana, e non utilizzatori in compiti di memoria e attenzione selettiva. Neppure hanno trovato differenze nelle aree principali di attività cerebrale misurate con risonanza magnetica funzionale (fMRI). Tuttavia, un’osservazione più attenta all’attività cerebrale ha rivelato un’alterazione significativa in una piccola area della corteccia sinistra.
I consumatori regolari di Cannabis hanno assunto tra 675 e 5.400 sigarette di Cannabis nella loro vita e tra 75 e 900 (media 350) sigarette di Cannabis nell’ultimo anno. I non utilizzatori hanno assunto tra 0 e 15 sigarette di Cannabis nella loro vita. Nell’eseguire i lavori di memoria i partecipanti dovevano memorizzare 5 consonanti. Più tardi, venivano presentate delle consonanti e i soggetti dovevano premere un bottone quando appariva una consonante appartenente alla lista memorizzata. Il compito di attenzione selettiva richiedeva ai partecipanti di individuare i suoni con una tonalità più alta o più bassa rispetto ad un tono base, e analogamente di individuare punti di una misura più grande o più piccola di un punto di riferimento.
I ricercatori hanno concluso che “non si sono trovate prove di grandi deficit a lungo termine nei lavori di memoria e attenzione selettiva in consumatori frequenti ma relativamente moderati di Cannabis dopo una settimana di astinenza.” Tuttavia, essi hanno osservato che “non si possono completamente escludere effetti della Cannabis sulle funzioni cerebrali,” a causa della differenza nell’attività in una regione cerebrale coinvolta nei lavori di memoria. Hanno scritto che la maggior parte dei precedenti studi si sono concentrate su utilizzatori estremamente “pesanti” che non sono rappresentativi della maggioranza di utilizzatori ludici di Cannabis.
(Fonte: Jager G, Kahn RS, Van Den Brink W, Van Ree JM, Ramsey NF. Long-term effects of frequent cannabis use on working memory and attention: an fMRI study. Psychopharmacology (Berl) 7 Marzo 2006; [pubblicazione elettronica pre-stampa])
Notizie in breve
Argentina: Uso terapeutico
Per la prima volta l’autorità giudiziaria argentina ha considerato lecito il possesso di Cannabis per uso personale se per scopi terapeutici. La corte di appello ha revocato la condanna di una donna accusata per il possesso di Cannabis da una corte di grado inferiore, perchè non prendeva in considerazione il motivo dell’utilizzo della droga. María Romilda Servini de Cubría ha dichiarato che utilizzava la Cannabis per alleviare il dolore derivante da una patologia del midollo spinale e per migliorare il sonno. (Fonte: El Pais del 13 Marzo 2006)
Germania: Studio sulla persecuzione del crimine
Secondo uno studio dell'Istituto Max Planck per la Legge Estera ed Internazionale, ci sono notevoli differenze tra i vari stati tedeschi nel come sono perseguiti i reati contro la Legge Federale sui Narcotici. L'indagine commissionata dal Ministero Federale della Sanità mostra che "in Baviera, fino al 60% dei procedimenti penali correlati all'utilizzo di Cannabis si sono chiusi senza una sentenza, confrontato al fino al 90% a Schleswig-Holstein e Berlino. Alla luce dei requisiti fissati dalla Corte Federale Suprema, queste differenze non sono di poco conto." Nel 1994 la Corte aveva richiesto che i legislatori assicurassero una pratica giudiziaria uniforme. (Fonte: Conferenza Stampa del Max Planck Institute del 9 Marzo 2006)
USA: Sondaggio sulla legalizzazione
Secondo un sondaggio di Zogby International, il 46 per cento dei cittadini USA supportano una modifica della legge federale "per permettere agli stati di regolare legalmente e tassare la marijuana come fanno con i liquori e il gioco." Il 49 per cento dei rispondenti erano contrari a questo emendamento della legge, e il 5% erano indecisi. La Zogby ha intervistato 1.004 adulti. (Fonte: NORML del 16 Marzo 2006)
Scienza: Artrite
In studi su cellule cartilaginee, ricercatori inglesi hanno investigato gli effetti di due cannabinoidi sintetici sulla degradazione dei costituenti della cartilagine indotta dall’Interleuchina-1-alfa, una proteina coinvolta nell’infiammazione. I cannabinoidi hanno protetto la matrice cartilaginea dalla degradazione, un effetto che potrebbe essere mediato dai recettori dei cannabinoidi. (Fonte: Mbvundula EC, et al. J Pharm Pharmacol 2006;58(3):351-8)
USA: Steve Kubby
Steve Kubby, un attivista californiano per la cannabis medica, che era stato obbligato a ritornare negli USA tempo fa, è stato liberato dalla prigione dopo aver scontato un terzo della pena di 4 mesi. E’ stato rilasciato dopo 40 giorni per buona condotta e per la necessità di ridurre il sovraffollamento. Era fuggito in Canada dopo la sua condanna nel 2001 per possesso di allucinogeni. (Fonte: Associated Press del 7 Marzo 2006)
Un anno fa / 2 anni fa
Un anno fa
- Scienza: I cannabinoidi riducono la progressione della malattia di Alzheimer negli animali
- Gran Bretagna/USA: La GW Pharmaceuticals accelera i piani per introdurre il Sativex negli USA
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Eventi online 2020
Tutte le informazioni sugli eventi online dell'IACM, compresi i video gratuiti dei webinar con sottotitoli in italiano, si possono trovare qui.
Conferenza IACM 2022
La 12a Conferenza IACM sui cannabinoidi in medicina si terrà il 20 e 21 ottobre 2022 insieme alla SSCM svizzera a Basilea/Svizzera.
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